Liberismo, che roba è?

Stimolato dall’amico Ivan Ingrillì mi sono accinto a riflettere sulla definizione che il compianto Costanzo Preve dava al regime contemporaneo: quella di OLIGARCHIA CREMATISTICA.

Il termine (forse un po’ dotto) sta per “potere di pochi” associato ad “al fine di arricchirsi”, che in sintesi si può ridurre ad un secco “potere nell’interesse di pochi ricchi”.

Preve contrapponeva i due termini a quelli di “democrazia” l’uno (sovranità di tutto il popolo) e di “economia” l’altro (intesa come scienza “neutra”,oggettiva, applicabile erga omnes).

Invece le ricette economiche dominanti (vale la pena ricordare il TINA, there is no alternative, della sig.ra Thatcher: questo è e non ci sono alternative) sono finalizzate esclusivamente all’interesse di UNA sola categoria, vale a dire quella di gruppi ristretti detentori di concentrazioni di capitali.

A me qui preme evidenziare l’enfasi data a quel “POCHI” che, escludendo, come ognuno vede, i “MOLTI” viene a porre al di fuori dei confini di interessi non solo la massa del “quarto stato” ma anche si badi bene le individualità dei liberi imprenditori, quelli animati dal mito dell’”uomo di successo che si fa da sé” e dall’ideale del liberismo economico.

Rispetto a questo personaggio leggendario conviene infatti esaminare che cosa rimane di questo mito e di questo ideale.

In principio fu il “laissez faire, laissez passer” funzionale allo sviluppo economico, alla “libera intrapresa”; oggi invece, soprattutto alla luce della “stagione presente e viva e il suon di lei” (le politiche della UE, l’accelerazione draghiana, le direttive WEF), assistiamo –con dichiarazioni esplicite- ad un vero e proprio “dirigismo totalizzante”.

Si stabilisce, senza possibilità di appello, quali settori produttivi debbano crescere e quali estinguersi, quali aree geografiche debbano vivere un’espansione e quali una recessione, dove possano arrivare i finanziamenti statali (ma non erano una bestemmia?) e dove no (un esempio: le compagnie aeree); si tollera il dumping fiscale (i cd. “paradisi fiscali”) mirato platealmente a favorire i grandi gruppi (big tech, big pharma, big ecc.).

Il panorama è quello di un insieme di asimmetrie eclatanti, ma tutte pensate “con metodo”, tutte finalizzate all’accrescimento delle concentrazioni di capitali ( e di potere).

Una specie di comunismo alla rovescia, dove tutte le risorse e i mezzi di produzione invece di appartenere allo Stato appartengono a pochissimi privati nel mondo.

E il sogno della libera concorrenza, della libertà di intrapresa, della immagine del giovane di belle speranze che, rinchiuso in garage, “crea” ricchezza dal nulla?

Ahinoi si scontra con una realtà spietata ed esclusiva ( sì, sì, provaci tu a far concorrenza alle grandi catene di gruppi multinazionali, prova a scalzare dalla tua area un MacDonald, un Amazon, una Nestlè… accomodati!). Eppure era così bello fantasticare di “start up”, della corsa di concorrenti in par condicio ,di meritocrazia, di effetto premiante e riequilibratore del mercato…

Appunto fantasie! Narrazioni edificanti al canto delle sirene del mito (“dai, provaci anche tu!) e insieme disciplinanti con l’infondere sensi di colpa che assolvano sempre e comunque il sistema (“se non sei diventato ricco e famoso è solo colpa tua”)…

E alla fine la supposta, immaginaria ideologia liberista si dimostra per quello che è: più che un miraggio una falsa coscienza mistificante.

Di una presunta disciplina economica, non si vedono i crismi: tutt’al più solo “crematistica”, stratagemmi cioè per far arricchire i già ricchissimi.

È ora più chiaro perché ci abbia colpito molto la definizione di Preve: perché ci ha chiarito definitivamente che non abbiamo vissuto né la democrazia (non abbiamo mica scelto noi l’Unione Europea né l’Euro) e nemmeno il supposto liberismo (che qualora fosse realizzabile richiederebbe –esso sì- la necessità della economia intesa come disciplina neutra e oggettiva).

Di tutto questo fantasmatico armamentario ideologico rimane poco o nulla: anzi molto, vale a dire l’inimmaginabile concentrazione di mezzi e potere.

Una impresentabile tirannia della RICCHEZZA DI POCHI.
Adieu, liberisti immaginari…

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fausto
2 anni fa

Bello e sferzante.

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2 anni fa

[…] il farsi da sé, l’affermarsi del merito. Sciocchi, idioti. Ho già dimostrato qui ( https://frontiere.me/liberismo-che-roba-e/&nbsp😉 che tutto ciò di cui blaterano non esiste: quello che invece esiste e si staglia […]

lo
ciao
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