ESERCIZI DI STILE

Primario

Noi abbiamo bisogno di “comunità”, di un posto cioè dove sentirci a casa, tra cose e usanze familiari; non solo un luogo fisico ma soprattutto una cerchia di persone simili a noi nel pensiero, sei sentimenti, nei bisogni.

Abbiamo bisogno di poter contare su uno scambio reciproco di sostegno e aiuto.

NOSTALGICO-PASSATISTA

Povera Italia! Sono finiti quei tempi in cui ci si ritrovava tutti insieme, tra patrioti, in paese, in piazza, nel quartiere, vi ricordate?

Eh com’era bello! Ci si conosceva tutti e si lasciava la chiave nella porta di casa… Non c’è più niente oggi… E non torneranno più quei tempi: guardate cosa è diventato il mondo! Ognuno chiuso nel suo particolare, tutti con questo telefonino in mano; tutti da soli, tutti estranei. Mica sanno più stare in mezzo agli altri…Questo è perché è finito ogni valore, sì addìo amor di patria! Basta che uno ha risolto gli affari suoi, tra le quattro mura, gli altri non esistono…

MARXISTA

Viva la Comune!

Viva la casa del popolo!

Questa è la casa dei lavoratori, dei proletari, dei socialisti!

Solo chi frequenta la sezione e partecipa alle assemblee è espressione organica di militanza del nostro movimento di popolo.

A ciascuno secondo i suoi bisogni pienamente consapevoli del conflitto col capitalista che fa dell’operaio un essere senza bisogni.

Compagni, uniamoci in un mutuo soccorso!

Tutti alla manifestazione sabato!

R E C LA ME

ASPETTANDO LA CASA COMUNE

Qual è il club dell’anno?

Il nostro sondaggio ci svelerà quali gusti, amicizie, stili di vita prediligono i cittadini europei:

-Saremo tutti collegati ad un gruppo di appartenenza?

-E’ vero che nessuno rimarrà isolato?

-Da dove verrà il nostro aiuto?

Questo ed altro ancora nel prossimo numero di “C O M M ON”

INGIURIOSO_VOLGARE

Aoh! mo’ avete rotto le palle co’ ‘sta contea, sto paesello…come lo chiamate? “ ’a comunità”. Chissà che cazzo ce trovate… sì, mo’ tornamo ar tempo de le favole… ma de che ve fate? Niente, niente rollate le pagine dei libri de fantasy pe’ favve le canne? C’è coso là che sta sempre a fasse le seghe co’ “ ‘a co-mu—ni-ta’”…

Addìo core, che ce posso trovà io? er fumo? Du’ spicci? Da trombà?

Cinquecentesco

Tale ognun vede essere lo stato delle cose in Italia,

tali le alterazioni della sicurtà comune, tanto acerba la

condizione de’ casi che niuna cosa appare essere

tanto benigna quanto la forma di sodalizio che

appellasi “comunità”.

Ne fanno fede la casa, le nostre contrade, le oportune

cose che fanno mestieri per lo vivere umano.

Ma tra le maggiori felicità che le si possono attribuire

non è pur la principale questa materiale bensì l’essere

quella brigata e quella compagnìa di persone così

dall’animo familiare e concorde di fratelli che a

ciascuno sia lecito nei casi dolenti aspettarsi

sostentamento e soccorso.

FINANZIARIO

Dopo la rottura delle trend-line dinamiche e il test ripetuto dei supporti storici gli operatori nostrani si aspettano –almeno nel nostro particolare listino (così limitato rispetto alle grandi piazze come Wall Street) – una fase di stabilità e di bassa volatilità. A Piazza Affari così come tra i traders-on-line che si riconoscono in blog e communities si è creata una opinione condivisa e una aspettativa generale che ne consolida il sentiment. E sappiamo quanto le aspettative sui mercati si traducono in andamenti reali.

Aspettiamo fiduciosi cosa ci diranno i futures.

BUREAU

Comunicazione di procedimento

Sig. XY,

comunichiamo alla S.V., ai sensi del decreto N.——–quater l’avvio del procedimento di verifica dei requisiti di “comunità” relativi alle persone di cui all’elenco della Sua ultima lettera del 12 u.s.- requisiti relativi a domicilio, residenza, relazione parentale e di contiguità territoriale.

Nel caso la S.V. presenti istanza di necessità e urgenza, in ottemperanza a misure di sussidio previste dalla normativa,

La rimandiamo al Responsabile per le politiche per il territorio.

Nell’attesa di un cortese cenno di riscontro

CALCISTICO

Buon pomeriggio,

siamo in attesa di assistere alla prima uscita della formazione-tipo dei nostri colori.

Lo schema che verrà adottato –sia ad “albero di natale” ovvero a “rombo”- garantirà finalmente una “squadra corta”, raccolta a centrocampo, una specie di “comunità” chiusa pronta a coprire la difesa e supportare l’attacco. Tutti insieme. I tifosi sanno che il mercato non ha portato tutti i rifornimenti richiesti dal “mister” e proprio per questo varrà più il gioco collettivo che la prodezza individuale. Lo “spogliatoio” è compatto.

MEDICO

Parleremo oggi di una patologia assai diffusa: la cosiddetta sindrome di fobia da isolamento. I sintomi ricorrenti sono la “fame” di contatto e di relazione, un senso di spaesamento agorafobico associato ad uno stato d’ansia in condizioni di stress. La voglia di comunità in casi molto frequenti risulta essere un segnale di ben più storiche patologie. La deprivazione da persone simili, affettivamente significative e culturalmente compatibili può ridurre in maniera significativa la qualità della vita delle persone affette e i rimedi naturali in grado di ridurre il disturbo sono politicamente ostacolati.

GASTRONOMICO

Siamo fritti in padella se non ricreiamo una “comunità”: una tavola imbandita con bevande e piatti della tradizione.

Aggiungere un “coperto” significa riconoscere chi sa apprezzare i nostri bolliti, i nostri primi in brodo e asciutti, le focacce gravide di salumi gelosamente conservati, tutta la genealogia dei formaggi morbidi e stagionati che ad ogni latitudine sono sempre stati il nostro vanto.

Nostalgia dei piatti della nonna? Per forza! Avvizziti come siamo da roba già pronta e semicotta ne sentiamo ancora la mancanza.

CONTROVERITA’

Ripudiamo ogni associazione umana, soprattutto quelle di prossimità.

In nessun posto si è a casa e le cose di ogni giorno si logorano e finiscono per non significare nulla.

Le persone poi sono solo individui, monadi isolate che non possono che abbandonarsi alla impossibilità di comunicare.

Non ci aspettiamo nulla gli uni dagli altri, e caso mai riceveremo perdite e danni.

Questa nuova formula -apparentemente strana e incongrua- vuole essere un contributo alla sperimentazione di linguaggi: una rivista come Frontiere sente l’importanza di una proposta e di uno stimolo del genere rivolto a tutti coloro che vorranno cimentarsi con essa. E’ anche un esempio di (perché no?) virtuosismo che testimonia il livello e lo spessore della rivista.

Ciò che però -almeno nelle intenzioni- ne costituisce il valore aggiunto è la luce data a “punti di vista” diversi  o anche distanti: ogni versione di questa carrellata (e altre ve ne potevano e ve ne potranno essere in futuro) è una prospettiva che esiste, con la quale bisogna fare i conti ,che può urticare o dilettare ma che ha una ragion d’essere; basti per tutte la versione “locandina pubblicitaria” che come sua natura si appropria, divora e digerisce come “vendibile” ogni tema, anche profonda e umano.

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