25 settembre 2021, una giornata particolare

25 settembre 2021, Piazza S. Giovanni

C’è il sole, fa caldo.

Arriva sempre più gente sulla grande spianata sotto la basilica. All’inizio qualche capannello di alternativi coi loro bonghi e ti domandi da quale lontano e inspiegabile raduno di figli dei fiori provengano, ma scopri che c’erano già qui dal mattino; dicono.

Intanto rivoli di persone affluiscono con calma, ma senza interruzione. Adulti, in piccoli gruppi, hanno fatto anche molta strada per essere presenti e te ne accorgi dai dialetti, insoliti al Laterano.

E coppie giovani, che si accompagnano, si tengono per mano; teneri fidanzati sotto il sole africano di Roma. E si scoprono sempre più spalle nude in quella luce abbacinante.

Molte donne, davvero, tantissime donne. E portano cartelli, insegne, segnacoli…

Adesso le file che ingrossano diventano folla… Non mancano anziani, gente coi capelli bianchi che ne ha viste di cose!

E si montano gazebo: sono i nuovi partiti che hanno sentito la irrefrenabile voglia di nascere.

Sul prato molti, distesi sotto il palco, fanno pensare a una scampagnata coi bambini. E forse lo è…

Forse davvero si è venuti qui proprio per rilassarsi tra gente amica, sentirsi bene, distendersi fiduciosi; finalmente.

Da lontano le bandiere e bandierine fanno pensare ai pennoncelli della grande festa dei tornei medievali…

Le donne nell’attesa ora ballano, insieme, si muovono al ritmo di chissà quale musica…

Dei sindacalisti danno ai lavoratori, venuti con loro, gli ultimi messaggi, le condivise parole chiave.

Ora la massa si fa imponente.  Sorridono ma dagli occhi vedi che non sono qui per caso: sorridono ma comunque sono decisi, perché nonostante tutto non è una scampagnata coi bambini… non sono più tempi di kermesse…

Le forze dell’ordine osservano, distese, serene. E ci ricordiamo che no, non è una kermesse.

E ti domandi: ma che cos’è che unisce tutte queste persone, cos’è che le identifica, cosa vogliono alla fine?

Io non so cosa sia comune a tutti loro, non so –in termini positivi- cosa vogliono.

Io so solo rispondere come il poeta: so cosa NON sono, cosa NON vogliono.

Non sono schiavi, non vogliono essere schiacciati.

 

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