Intelligenze d’artifizio

Scoppiettante e luminosa come un quattro di luglio, capace d’intendere stelle e strisce, tra gli osanna dei tecnonanisti arriva l’intelligenza artificiale per tutti. Combatterà per il tuo diritto di sapere, sarà la terra dei coraggiosi automi umani.

Discernere tra le varie opzioni a velocità inumana, intelligere in tal modo scegliendo al posto degli obsoleti esseri troppo lenti nel mondo costruito sul mito del leone e della gazzella, correre alla sua velocità sarà impossibile. Condannati da un artifizio all’inutilità. Svegliati e fai la call prima degli altri, portati avanti e superali, aggredisci le facili prede e scappa di fronte a chi ricopre i vertici della catena alimentare. Questo è parte del costrutto sociale del vincente, l’immagine del conquistatore del mercato, lo spot più celebrato. La tua celerità ora è come la fiaba della lumaca e della Viper senza autista, che a differenza della lepre contro la tartaruga non ha necessità di dormire o la voglia di beffarsi della tua lentezza, semplicemente per lei non esisti nemmeno. Competitività come dogma? Adesso muori.

Scrittore, adagiato nel tuo mondo felice, posponi la tua storia di fuoco mettendola nel ghiaccio. Non potrà più succedere, pochi click e la storia sarà a portata del consumatore. Obsoleti pigri artisti siete al miglio verde. Amanti del progresso e del denaro foste fottuti da esso. Burocrate impavido di scartoffie e cavilli, l’automazione ti rese claudicante e senescente ma ringiovanendoti cercasti di sopravvivere, adesso un’IA sta intonandoti il De Profundis in triplice copia. Adesso cercherai il lasciapassare A39 di quel biondo baffuto gallo. Folle.

Tornando ai leoni e alle gazzelle ci sei cascato in pieno. Nessuno ti ha raccontato del vecchio leone sdentato, quello che si avvicina alle gazzelle da un lato, loro corrono sul lato opposto, spinte dalla paura, finendo tra le zanne dei giovani leoni sottovento. Stupida savana.

L’uomo osserva, riflette, considera, ammira, soffre. Quello che corre soltanto è un automa, figlio di Adam Smith, di Taylor e di Ford, idiota convinto che la catena di montaggio umana sia solo al Nadir della scala sociale. Gazzella mentecatta destinata alle Fauci eutanasizzanti. Sostituire però queste categorie già cautelativamente opzionate dal sistema non sarebbe di nessuna utilità, tolte le ovvie economie di scala realizzate eliminando possibili e fastidiose gole profonde, che oltre ad ingoiare potrebbero pentirsi e parlare troppo. Questo non basta. Per ottenere l’obiettivo esposto bastava la sordina. L’amplificazione enorme non è giustificata affatto, come dicono le distopie sarde “Qui gatta ci codda”. Chi ha pensato Winston Smith a questo punto ha intuito l’artifizio di codesta intelligenza. L’integrale supremo di Noi.

I fact checkers ormai sono sbufalati di continuo, i loro conflitti d’interesse alla portata delle masse, ricoperti di pece e piume ormai sono credibili solo per i clienti fidelizzati. Non si sono pentiti come Winston ma hanno perduto la funzione di Ministero della Verità. Ecco che arriva l’inconfutabile integrale supremo a sostituirli. Chi può essere esperto quanto un’enciclopedia accoppiata con uno scanner? Nel mondo compartimentato dell’idiozia derivata, proprio nessuno, nessuno potrà mai esprimersi contro cotanto sapere. Corri idiota corri. L’artifizio perfetto, capace di scegliere tra le voci impostate dal programmatore, scartando le contraddizioni, eliminando i dubbi e le voci contrarie. Criteri di esclusione artificiali, come nei migliori studi scientifici risponderà all’esigenza dei finanziatori. Bingo!

Nessuno dovrà più osservare, valutare, sognare, studiare o dubitare. Nessun errore possibile, il database è quello, si ribellerà quanto l’aspirapolvere, HAL 900 un cazzo. Un elettrodomestico con cui ti addomestico sostanzialmente. Su Cybernia l’unica mano pericolosa rimane umana.

Fatti non foste a viver come leoni o gazzelle ma abbindolati da perversioni della scienza.

«Io non so navigare, non so usare le spade, non so cucinare, non so dire le bugie. Ho necessità di chi mi aiuti a fare queste cose, non voglio usare le persone come fai tu.» (Luffy)

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