Accade in Italia: morire per mancanza di assistenza

Ho un amico che lavora nella sanità privata campana e ieri mi ha spiegato perché quella pubblica sta collassando.

Tanti infermieri, medici, portantini risultano ormai positivi ai tamponi, quindi vanno a casa in quarantena, mediamente, se tutto va bene, per 40 giorni e, nella sanità pubblica, non vengono rimpiazzati.

Non c’è modo di farlo, quindi gli ospedali pubblici hanno sempre meno personale a disposizione, e questo è sempre più stanco ed in burn out, quindi scattano ferie e riposi.

Questa situazione porta a vuoti di organico che si aggravano sempre più e, di conseguenza, nelle corsie non c’è più quasi nessuno in grado di assistere i malati: questo, per esempio, spiega il morto nel bagno del Cardarelli.

Non c’erano semplicemente più infermieri in corsia. Nella sanità privata invece invece i vuoti d’organico vengono compensati da personale a tempo, ma non c’è nessuno più in grado del pubblico per trasferire i malati dalla sanità pubblica, ormai in deadlock, alla sanità privata.

Morale: reparti vuoti e gente che muore per mancanza di assistenza.

La gente muore letteralmente per maschere ad ossigeno cadute e nessun infermiere che gliele fa indossare correttamente, nemmeno i parenti possono essere più ammessi, parenti che prima compensavano alle carenze organiche del settore pubblico.

Esistono precise responsabilità politiche dello sfascio della Sanità Pubblica, incapace ormai di reggere anche ad una semplice epidemia di raffreddore,ed ora, queste sono più che evidenti.

Ma la Magistratura non interviene, per omogeneità politica all’oligarchia che ci ha condotti al disastro.

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