IDENTITÀ DIGITALE E QUELLO CHE VERRÀ

L’identità digitale europea non è altro che un immenso contenitore di dati personali che verrà gestito da enti privati per conto della Comunità Europea questi, tramite algoritmo, saranno in grado di tracciare e conservare in memoria ogni singolo passo della nostra esistenza ed il meccanismo potrà rivelarsi qualcosa di molto simile al fantastico sistema di crediti cinese.

Questo simpatico strumento conterrà tutti i nostri dati: anagrafici, lavorativi o scolastici, sanitari, casellario giudiziario, conto corrente, dichiarazione dei redditi, multe e non solo, vi saranno registrati anche le informazioni più private: dai siti che cerchiamo o consultiamo in internet, ai beni che ordiniamo in rete, ai nostri profili social. Tutto sarà tracciabile, gestibile e, di conseguenza, controllabile.

Se ora esiste una parvenza di legittimità garantita, si fa per dire, dalla cosiddetta Privacy, con l’identità digitale anche questa minima forma di riservatezza scomparirà totalmente per legge. Ubi maior, minor cessat.

Lo sfarfallante e spumeggiante sito della Comunità europea ci informa, con grande giubilo, che l’identità digitale potrà essere usata per i servizi pubblici e privati sia online che offline in tutta l’UE, conserverà e permetterà di scambiare dati sia provenienti da enti pubblici che da fonti private ed utilizzerà queste informazioni per stabilire il diritto di ognuno ad accedere a beni e servizi, ma anche di soggiornare, lavorare o vivere in un determinato Stato membro. È tutto bellissimo! Mai più senza!

Si pregiano anche di informarci che, almeno per ora (ndr), “può” essere usata per: usufruire di servizi pubblici, aprire un conto corrente, iscriversi all’università, utilizzare una ricetta medica, dimostrare la propria età o identità, noleggiare un’automobile o fare il check-in in albergo… ma, perché noi complottisti ci mettiamo sempre un “ma”, quando quel “può”, sappiamo che potrebbe tranquillamente succedere il men che non si dica, diventerà un “deve”, cosa accadrà? Se una multa non pagata o la visita ad un sito non conforme ci facesse entrare in una speciale lista nera, chi ci garantirebbe, per esempio, che potremmo avere le nostre medicine? Che potremmo utilizzare il Bancomat per fare benzina o prelevare i nostri soldi o semplicemente per prenotare un volo o un albergo? Nessuno.

Abbiamo già sperimentato la capacità di controllo e coercizione che i nostri governi sono in grado di mettere in atto, abbiamo sperimentato il disagio di essere bloccati, di non poter lavorare, di non poter essere curati, di essere isolati, e la piena consapevolezza che nessun governo è in grado di opporsi alle direttive europee, nessun governo è estraneo alle idiote dinamiche nichiliste e tecnocratiche di questa neoplasia liberalista. In questo, dobbiamo confessare, gli attuali partiti politici sono brillantemente stati capaci di superare la dicotomia destra/sinistra, l’atteggiamento servile, al di là della vuota retorica, è perfettamente identico. Ormai solo pochi ciechi continuano a percepire, pari a fenomeni paranormali, supposte differenze tra questo governo e tutti quelli che lo hanno preceduto e costoro, proprio per la loro ottusa cecità, non sono assolutamente da prendere in considerazione.  

Ignorare il problema di questa nuova, fiammante spada di Damocle che scintilla al di sopra nostre teste vuol dire solo essere pronti a subire di nuovo ogni sorta di ritorsione e di abuso, che come quelli di ieri, sarà legittimo e legale domani.

La prode Costituzione, che così alacremente vigila e difende le nostre libertà, ci proteggerà da questo ulteriore attacco? Certo, non possiamo dubitarne come, del resto, ci ha protetto dai precedenti abusi (la fede nella Costituzione deve essere dogmatica, quanto quella nella scienza) e comunque, ne siamo certi, come accaduto negli anni pandemici, ci saranno stuoli di valorosi avvocati che tramite tribunali al di sopra delle parti e lodevoli Corti, faranno valere nobilmente le nostre istanze! Poi, come contorno, non mancheranno meravigliosi tribuni della plebe che ci guideranno, rimbambendoci di chiacchiere inutili ed insulti di fuoco, con discorsi fritti e rifritti e, perché no? Scrivendo fantasmagorici libri su questo ennesimo epifenomeno; senza dubbio a questi eclettici figuri si aggiungeranno brillanti giornalisti ed altri ameni depositari di verità pronti a farsi umiliare in patetici Talk show, ah ma gliele avranno cantate! ed il grande circo Barnum dei guru da operetta ricomincerà per la felicità della folla che potrà riiniziare a muoversi scompostamente seguendo ogni spostamento dei propri eroi pronti a reagire ad ogni stormir di foglia.

E i medici? Forse quelli ce li risparmieremo, forse…

Ah, dimenticavo, cari parlamentari, europei e non, non dimenticate di protestare suonando il clacson, che queste sono azioni politiche serie, in alternativa potete sempre votare ogni cazzata per poi pentirvene e ritirare il voto.

È maggio del 2023, gli altri, in ritardo come sempre, possono solo seguire.  

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